Lo scorso venerdì il New York Times ha rivelato che Airbus e Boeing avrebbero utilizzato del titanio contraffatto.
Si parla di contraffazione perché queste componenti sarebbero state vendute con dei documenti falsi che ne certificavano l’autenticità. Nello specifico il componente contraffatto sarebbe stato utilizzato per realizzare alcune parti dei Boeing 737 Max, dei 787 e degli Airbus A220.
Il titanio sarebbe stato venduto da un’azienda cinese, ad oggi ignota, la quale tramite la suddetta falsificazione dei documenti ha fatto risultare che il componente provenisse da Baoji Titanium Industry, società nota e certificata impegnata nella produzione e lavorazione e titanio che ha prontamente smentito.
Ad accorgersi del problema è stata Spirit AeroSystems Holding, azienda americana che produce parti delle fusoliere dei Boeing 737 e 787: durante l’assemblaggio sarebbero stati trovati dei buchi di piccole dimensioni nel titanio; da qui la segnalazione alla FAA, la Federal Aviation Administration statunitense, che ora sta indagando per capire se la sicurezza degli aeromobili sia stata compromessa o meno da questo materiale contraffatto.
Al momento sia Boeing che Airbus, intanto, mostrano tranquillità e comunicano che a fronte dei numerosi test effettuati sui propri aeromobili non sono state riscontrate criticità né tantomeno rischi per la sicurezza.