L’annuncio del fallimento di Northvolt, la più grande azienda europea produttrice di batterie per auto elettriche, rappresenta un duro colpo per le ambizioni industriali dell’Unione Europea.
Considerata un pilastro nella strategia per la transizione ecologica e per l’autonomia strategica, Northvolt era il simbolo di un progetto che puntava a ridurre la dipendenza europea dai giganti asiatici nel settore delle batterie. La bancarotta dell’azienda svedese non è solo un fallimento imprenditoriale ma ha conseguenze politiche ed economiche profonde, che mettono in discussione l’intero approccio dell’UE al rafforzamento delle filiere produttive strategiche.
Tra le cause principali del fallimento di Northvolt si possono individuare una serie di investimenti poco calibrati rispetto al reale andamento del mercato. L’espansione accelerata dell’azienda non è stata supportata da una domanda sufficiente a giustificarne i costi.