C’è un concorrente scomodo quest’anno per il World Economic Forum (WEF): l’insediamento di Donald Trump, che avrà luogo il 20 gennaio – lo stesso giorno nel quale a Davos prenderà il via l’annuale riunione di politici e magnati.
Il protagonista della cerimonia di Washington ha dichiarato che prenderà parte al WEF giovedì 23 gennaio, anche se in videoconferenza. Molti altri, invece, hanno deciso di rinunciare a volare in Svizzera.
Il New York Post, che cita «fonti attendibili», sostiene che top manager del calibro di Mark Zuckerberg (Meta), Sam Altman (OpenAI) e Dara Khosrowshahi (Uber) preferiranno la cerimonia di Washington. Una notizia che fa molto piacere all’amministrazione Trump, che la legge come un’indicazione di come questo evento sia molto più significativo, per le aziende statunitensi e i suoi leader, di qualsiasi discussione che possa svolgersi sulle Alpi.
«È un momento sfortunato per Davos», ha ribadito una fonte. «Se sei un leader aziendale, il tuo tempo è meglio speso ai ricevimenti dove incontrare le persone che guideranno la politica negli Stati Uniti, dove parlerai di affari e commercio e degli effetti a catena oltreoceano».