Si chiude con un inaspettato colpo di scena la ventottesima Conferenza sul Clima tenutasi a Dubai.
E’ stato raggiunto uno storico accordo secondo il quale le parti vengono invitate a ad abbandonare i combustibili fossili, inseriti per la prima volta in assoluto all’interno del testo, per favorire i sistemi energetici ecosostenibili. L’obiettivo, come dichiarato dal emiratino Al-Jaber in un annuncio accolto dall’ovazione dei presenti, è quello di applicare “riduzioni profonde, rapide e durature delle emissioni di gas serra in linea con il percorso di 1,5°C. Invito le parti ad abbandonare (transitioning away) i combustibili fossili nei sistemi energetici, in modo giusto, ordinato ed equo, accelerando l’azione in questo decennio critico, in modo da raggiungere le emissioni zero entro il 2050 in linea con la scienza.”
Il testo riconosce che “le emissioni globali di gas serra raggiungeranno il picco tra il 2020 e comunque prima del 2025 in un percorso globale che limiti il riscaldamento a 1,5 ° C… impegna ad un’azione immediata e osserva che ciò non implica il picco in tutti i Paesi in questo periodo di tempo”. In questo modo, si lascia spazio di manovra alle singole nazioni —come la Cina, l’India e in generale i Paesi in via di sviluppo — per raggiungerlo più tardi. “I tempi per raggiungere il picco» prosegue infatti il comma 26 «possono essere modellati in base alle esigenze di sviluppo sostenibile, di sradicamento della povertà e di equità ed essere in linea con le diverse circostanze nazionali”.
La dichiarazione invita anche tutti i Paesi, sempre su fasce temporali diverse, determinate dalle circostanze nazionali, a triplicare la capacità di rinnovabili e a duplicare gli sforzi per l’efficienza energetica. Una concessione ai Paesi produttori è la menzione del ruolo per i combustibili di transizione, che restano indefiniti.
Il testo riconosce anche che “il fabbisogno finanziario per l’adattamento dei Paesi in via di sviluppo è stimato in 215-387 miliardi di dollari all’anno fino al 2030 e che è necessario investire circa 4,3 mila miliardi di dollari all’anno in energia pulita fino al 2030, aumentando poi a 5 mila miliardi di dollari all’anno fino al 2050, per poter raggiungere le emissioni nette zero entro il 2050″.