Elezioni in Argentina – Nonostante i favori del pronostico dessero per favorito il liberista Milei un colpo di coda di Massa riporta tutto in discussione. Sarà ballottaggio!
Poiché nessun candidato ha raggiunto la maggioranza del 45% richiesta dalla legge, fra meno di quattro settimane (il 19 novembre) andranno a sfidarsi due opposte visioni del Paese: il peronista Sergio Massa, della coalizione di governo Unione per la patria, e l’economista ultraliberale Javier Milei, del partito di destra La libertà avanza.
Gli argentini sono andati alle urne mentre il paese si trova nella peggiore crisi economica degli ultimi due decenni.
Il futuro della seconda economia sudamericana (dopo il Brasile) non è mai stato così incerto.
I dubbi sul futuro dell’economia di un paese che da sempre basa i fondamenti della propria economia sull’esportazione di soia, mais e carne bovina, e ha enormi riserve di litio si fanno sentire e la popolazione ha bisogno di risposte sicure e rapide. Una delle preoccupazione più grandi infatti resta quella dell’incertezza che rischia di regnare ancora per un mese sui mercati in un paese già in fortissima difficoltà che vede il tasso di povertà in aumento (40%) e un’inflazione che vola verso il 140%.
Preoccupa fortemente anche l’astensionismo. L’affluenza al primo turno ha raggiunto livelli bassissimi, i più bassi dal ritorno della democrazia nel 1983. Parliamo del 74%.
Appuntamento rimandato dunque al 19 novembre.