Sono in arrivo nuove risorse per il salvataggio dell’ex Ilva di Taranto.
Nel vertice di oggi a Palazzo Chigi con i sindacati e le due terne commissariali (AdI e Ilva), il Governo, attraverso il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha annunciato una norma a breve che porterà aiuti economici pari a 150 milioni di euro che si aggiungono agli altri 150 già messi a disposizione dei commissari di AdI da Ilva in amministrazione straordinaria. A questi 300 milioni di euro si spera ne vengano aggiunti altri 320, facenti parte di un prestito ponte in attesa di via libera dall’UE, nel giro di un mese e mezzo per evitare la chiusura.
Sommando i tre apporti finanziari, Acciaierie dovrebbe poter contare su un plafond di 620 milioni che serviranno a ripristinare la funzionalità dell’azienda. L’80% degli interventi va effettuato nello stabilimento di Taranto dove è stata trovata una situazione impiantistica grave ben oltre il previsto con il solo altoforno 4 in funzione che è riuscito a ritardare e possibilmente anche del tutto evitare la chiusura.
Ai sindacati Fim, Fiom, Uilm, Usb e Ugl, i commissari e il Governo hanno presentato il nuovo piano industriale che si pone l’obiettivo di 6 milioni di tonnellate al massimo entro il 2026 e indicato per il primo semestre del 2015 l’avvio della costruzione dei due forni elettrici che entreranno in attività nel secondo semestre del 2027. I forni elettrici sostituiranno gli altiforni 1 e 4.