Il Fondo Monetario Internazionale ha pubblicato l’aggiornamento delle tendenze relative al traffico commerciale nel Canale di Suez.
Come ormai noto da tempo, il Canale di Suez è centro degli attacchi delle milizie Houthi filo-iraniane alle navi mercantili. Una situazione che si è aggravata nel corso delle ultime settimane e che ha portato quella che era una delle principale vie del commercio mondiale (12% complessivo lo scorso anno) a perdere circa il 50% di volume delle merci. Il traffico dei soli container, invece, è in calo del 30% circa.
Per quanto riguarda i costi dell’invio delle merci dalla Cina all’Europa, specifica il FMI, si è avuto un aumento così vertiginoso da quintuplicarli. Concorrono sia la maggior spesa sostenuta da chi sceglie la rotta ben più lunga che prevede di circumnavigare il continente africano, sia le ingenti spese assicurative che deve affrontare chi decide di passare comunque da Suez.
“Il livello di incertezza è estremamente elevato e il modo in cui evolverà la situazione determinerà l’entità del fenomeno e della conseguente trasformazioni dei flussi commerciali in termini di volume, ma anche di sostenibilità. Non è ancora possibile determinare se siamo sull’orlo di un grande stravolgimento delle rotte commerciali o se sia invece una fase emergenziale destinata a rientrare nel prossimo futuro” ha spiegato Jihad Azour, direttore regionale del Fmi per il Medio Oriente e l’Asia centrale.