Il Botswana ha minacciato di inviare 20mila elefanti in Germania a causa della decisione della Nazione europea di importare i trofei da caccia del paese africano.
Un confronto che parte da lontano e precisamente dall’inizio del 2024 quando il ministro dell’ambiente tedesco, Steffi Lemke, dichiara di voler presentare una proposta di legge per proteggere le specie protette nel mondo attraverso una stretta sull’importazione di trofei. Questo per far fronte anche ai 400mila e più cacciatori tedeschi regolarmente iscritti nei registri pubblici che con i loro viaggi in Africa hanno fatto diventare la Germania il maggiore importatore dell’Ue di trofei di elefanti africani e di trofei di caccia in generale (circa 4mila tra il 2014 e il 2018).
Il Botswana, ospita circa un terzo della popolazione mondiale di elefanti, trae da questo tipo di turismo una fonte importante di introiti e occupazione. Dal 2019 il Botswana ha permesso la caccia per fini ricreativi dato che i turisti-cacciatori non portano solo soldi, ma aiuterebbero le autorità a tenere sotto controllo la popolazione di elefanti che rappresenterebbero in alcune aree un rischio per i cittadini e per attività come l’agricoltura.
Il presidente del Botswana, Masisi, ai microfoni della Bild ha esposto il suo punto di vista spiegando anche i motivi della protesta alla quale si è unita anche la Namibia: “È molto facile sedersi a Berlino e avere un’opinione sui nostri affari in Botswana. Per ridurre la popolazione di elefanti il mio Paese ne ha inviati di recente 8.000 in Angola. Vorremmo fare un’offerta simile anche alla Repubblica federale tedesca, a cui vorremmo donarne 20mila. Non è uno scherzo. Vogliamo che i nostri elefanti vaghino liberamente. Il clima tedesco è già abbastanza brutto per loro. Se vi piacciono così tanto, per favore accettate questo regalo da noi.”