L’inflazione statunitense scende meno del previsto nel mese di Gennaio.
Una stima prevedeva una discesa al 2,9% alla fine del primo mese dell’anno ma Gennaio è stato chiuso con l’inflazione al 3,1% e con un incremento dei prezzi al consumo rispetto a dicembre dello 0,3%. Secondo le ultime analisi le cause dell’aumento dei prezzi sono da ricercare nell’andamento dei costi per l’abitazione e per i servizi sanitari.
Dopo la diffusione dei dati, nella giornata di ieri tutte le borse hanno girato al ribasso con perdite significative per le borse di Francoforte (1%), Parigi e Milano (0,7%). Il dato allontana la possibilità di un prossimo taglio del costo del denaro da parte della federal Reserve e ridimensiona le attese sulla serie di interventi per ridurre il costo del denaro nel costo dell’anno. per la stessa ragione, ma con conseguenza opposta, il dollaro si rafforza sull’euro (+ 0,5%).
Nel frattempo i mercati puntano sull’inizio di una serie di tagli al costo del denaro da parte della Federal Reserve tra maggio e giugno volti a raggiungere il 2% del livello d’inflazione che, per la banca centrale, in questo caso sarebbe ritenuto un livello ottimale.