Mercoledì 29 novembre Signa Holding ha presentato istanza di procedura di insolvenza a Vienna.
In una dichiarazione ufficiale la capogruppo del colosso immobiliare austriaco, fondato dal miliardario austriaco René Benko e con partecipazioni per 27 miliardi di euro, ha affermato di aver presentato domanda di auto-amministrazione, una procedura prevista dal diritto societario austriaco che consente a una società di ristrutturarsi, senza affidare il pieno controllo del processo a un amministratore esterno.
Tremano gli istituti bancari che sono esposti al gruppo. In primis le banche austriache ed in particolare la Raiffeisen Bank International, che complessivamente ha un’esposizione da 2,2 miliardi. Segue il player svizzero di private banking e asset management Julius Baer è esposta per di 606 milioni di franchi svizzeri con 70 milioni già accantonati. A serio rischio anche diverse Landesbank tedesche
Non sono andati a buon fine i tentativi di evitare l’insolvenza. Il gruppo immobiliare ha cercato di raccogliere fino a 600 milioni di euro, per soddisfare le esigenze di liquidità a breve termine e sono in corso contatti con diversi fondi di investimento tra cui Elliott. L’esito dei colloqui però si è rivelato alquanto interlocutorio.