Gli eredi di Antonio De Curtis hanno vinto la loro battaglia e sono riusciti a far diventare Totò un brand.
Il Tribunale di Torino ha concesso agli eredi del «Principe della risata« la possibilità di poter inibirne l’uso non autorizzato del nome e della poesia e così sono anche partite recentemente le prime diffide ai titolari dei locali di cambiare il proprio nome.
Il Tribunale ha anche stabilito una multa da circa 200 euro per ogni inosservanza. In alcuni casi, oltre alla penale, si sta si sta andando verso la citazione in tribunale.
Nel mirino non solo i nomi dei locali, ma anche le immagini di Totò riprodotte su tovagliette, quadri, insegne, persino i cartoni da asporto delle pizze.
Intervistata da IL Mattino la nipote di Totò, Elena De Curtis, ha detto la sua: “È una questione di rispetto per mio nonno. Ci imbattiamo ovunque, nei posti più impensati, nel suo nome e nelle sue foto utilizzati senza il minimo rispetto del diritto all’immagine”.