Continuano le tensioni negli Stati Uniti tra il sindacato UAW (United Auto Workers) e i colossi automotive del Paese.
Le tensioni si sono sviluppate soprattutto con Stellantis e General Motors che non hanno ancora messo in atto misure a favore della tutela dei dipendenti come il rialzo del salario, la diminuzione delle ore di lavoro e la parificazione delle condizioni per i neo assunti. Risparmiata dalle misure UAW la Ford che, a detta dei rappresentanti del sindacato, è sembrata essere più lungimirante.
“A mezzogiorno di oggi (22 settembre, ndr) tutti i centri di distribuzione dei ricambi di General Motors e Stellantis saranno in sciopero. Chiuderemo la distribuzione dei ricambi finché queste due società non riprenderanno i sensi e si presenteranno al tavolo con un’offerta seria.” ha dichiarato il presidente dello United Auto Workers Shawn Fain. Colpendo la catena della componentistica, i sindacati puntano ad una lenta paralisi della reperibilità delle parti di ricambio.
Non si è fatta attendere la reazione di General Motors che ha indicato come “non necessaria” la mossa di Uaw, pur confermando la volontà di continuare le trattative. La risposta di Stellantis, invece, arriva attraverso questo comunicato ufficiale: “Ci chiediamo se la leadership del sindacato abbia mai avuto interesse a raggiungere un accordo in modo tempestivo. Sembrano più preoccupati di perseguire i propri programmi politici che di negoziare nel migliore interesse dei nostri dipendenti e nella sostenibilità delle nostre operazioni negli Stati Uniti, data la feroce concorrenza del mercato”.